Qualcosa di nuovo n.2


Paul Gauguin (1848 – 1903)Da dove veniamo? Chi siamo? Dove andiamo? ,1897, Museum of Fine Arts, Boston

Esperimento di meditazione, mindfullness, consapevolezza. Una volta si diceva meditazione trascendentale. Riuscire a raggiungere stati di quiete, pace, equilibrio con la ripetizione di semplici mantra. Però io qui vedo una grande confusione, caos, mi sento spaesata.

AMICIZIE OLTRE IL MARE

Allora ragazzi, questa volta mi affido a voi per avere consigli, supporto, incoraggiamento e, spero, critiche, tante critiche costruttive.

Cercherò di essere sintetica e di non farvi perdere troppo tempo. Tra le varie cose e “cosette” da fare e da pensare mi sono imbattuta di recente in un progetto per la mia scuola dal titolo BookTuberPrize. Si tratta in sostanza di realizzare una video-recensione della durata di due minuti di un’opera di vario genere italiana pubblicata dopo il 2000. Scopo:  incoraggiare alla lettura e sviluppare lo spirito critico. Scadenza: 7 aprile!

AlloraMi sono scervellata per un paio di giorni, aiutata anche da molti amici e alla fine ho deciso (la decisione spettava a me) di far fare a tre studenti la video-recensione de “La solitudine dei numeri primi” di Paolo Giordano (scelta banale).

Inutile dire che per i ragazzi è assolutamente impossibile leggere il libro. Allora ho cercato a destra e sinistra suggerimenti ed aiuti per prepararliun piccolo video. In questo momento i ragazzi sono al lavoro e sicuramente sarà un successo perché sono davvero dei grandida questo punto di vista.

Ma la questione che vi voglio sottoporre a voi è un’altra, e secondo me è molto attinente agli stimoli che ci regala Luciana e ci diamo tra di noi in questo gruppo. Non so a che punto siate con l’utilizzo dell’intelligenza artificiale, io sto incominciando ad usarla, e durante la “conversazione” con Gemini è saltato fuori un romanzo italiano di una scrittrice realmente esistente che si intitola proprio “Amicizie oltre il mare” e racconta di alcuni adolescenti italiani in vacanza in Egitto che fanno amicizia con giovani egiziani della loro età, si scambiano esperienze, punti di vista, sfatano luoghi comuni e stereotipi, instaurando relazioni profonde e significative, insomma creando un ponte tra culture diverse eppure vicine. Una meraviglia, sembrava fatto a misura per me e i miei studenti!

Peccato che questo romanzo non esista.(a quanto pare una delle leggi fondanti dell’ AI è quella di assecondare,accontentare, servire l’ utente, in ogni modo)

La mia amica Maria Giuseppina mi ha detto subito: “Lo devi scrivere tu. Pensa che bello… ci potrai mettere il tuo alunno preferito Endawi, e tutte le cose e le persone particolari che incontri qui.”

A questo punto io mi sono bloccata, ho avuto paura, ho pensato di non essere in grado, che ho troppi altri impegni e cosette da fare, che scrivere sembra un’azione bellissima, liberatoria (ed in effetti voi sapete che è così) ma poi consuma ed affatica chi scrive, a volte scaraventa in spirali depressive, altre volte può mettere nei guai, espone a critiche impietose e maligne. Nella migliore delle ipotesi gli sforzi fatti passano del tutto inosservati, come se non si esistesse. Poi ho anche pensato che l’azione di scrivere equivale né più né meno a vivere, pienamente, con intensità. Continuo ad avere paura comunque, temo l’inconcludenza, il fallimento di non riuscire a finire una cosa iniziata per un suggerimento truffaldino di quella bugiarda dell’intelligenza universale.

Quindi vi chiedo: che faccio, ci provo? E voi mi promettete di leggere e di essere impietosi?

Giorgia, complimenti perché sei arrivata ad svolta importante, sia chiarendo con semplicità cosa significa scrivere per te ( e per tutti noi, anche se non tutti siamo allo stesso punto del percorso creativo, che è unico e personale) sia perché dopo aver realizzato ( con successo) il progetto Sally ora ne hai in mente uno nuovo, successivo, più grande e più impegnativo ma soprattutto vero e tuo, solo tuo e dei tuoi amati studenti. Ringrazia Maria Giuseppina del suo consiglio da vera amica. Prenditi tutto il tempo e goditi questo inizio!

Consigli operativi te ne potrei dare tanti, per ora suggerisco di sfruttare al massimo gli spunti di Laboratorio e procedere per piccoli passi, curando la scrittura soprattutto nei particolari in cui non ti soddisfa ( che magari non sono le cose che correggo io) e condividendo tranquillamente quello che senti con me, e con il gruppo.

Buon lavoro, Giorgia! Sarà una grande passeggiata, un po’ in tranquilla solitudine, un po’ in compagnia (come suggeriva l’ ultima scheda…e ora vedrai la prossima!). Ti abbraccio tra le righe

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