Nebulosa fragile
Cielo tutto puntinato di stelle e le due personcine schiacciate a terra cercano di comunicare con un filo sottile, dorato. Dorate anche le persone dalla luce che emana un pallido sole che splende anche di notte. Non lo metterei a casa perchè è troppo buio.
SOGNO IN BIANCO E NERO
Sally dei suoi sogni non ricorda mai i colori. Mr. Mohab e Giulia sono con lei, non è sola ma è come se lo fosse, anzi è proprio lei che desidera lunghi momenti solitari, lontana dal trambusto alessandrino, rinchiusa (al sicuro) nel suo guscio. Sally si sbaglia sempre un pò, anche adesso sotto i portici del ristorante che le ricorda le osterie del suo paese; non riesce a chiudere gli occhi ma si estrania e sogna. C’è una casa molto grande con tantissime stanze, lei ora si trova in una di queste,e su un letto disfatto ed improvvisato a masturbarsi come la moglie di Anselmo nella canzone di De Andrè che le piace tanto. Tutto a un tratto entra nella stanza sua zia, la sorella di papà, che la sorprende ma entrambe cercano di fare finta di niente. Una delle due deve fare la lavatrice o ha delle cose da lavare (forse Sally deve lavare la sua coscienza?) e così si trova a girare per la casa enorme, perdendosi un sacco di volte, senza arrivare in nessun posto e senza riuscire a fare quello che doveva.Vorrebbe nascondere qualcosa, non fare vedere, sa che le basterebbe andare in una certa direzione ma la sbaglia sempre. C’è tanta luce, eppure lei non vede niente. Ad un tratto la zia riappare con lo zio che in questo sogno sta molto male, ha una malattia grave: il suo naso si è trasformato in un ammasso di carne grande come un pacchetto di sigarette, un parallelepipedo spaventoso.
Forse è meglio svegliarsi ed affrontare la realtà di Alexandria (immagino) e della sua mancanza di talento, abbandonarsi alla volontà della sua creatrice che la usa solo per divertirsi un pò, per buttare fuori delle cose che ha bisogno di dire o di scrivere, anche se sa che non interessano a nessuno. Del resto, Sally ha la sua nuova amica Giulia che sa di poter aiutare in qualche modo, e poi le piacerebbe vivere una storia di sesso ed amore con Mr. Mohab. Anche se in bianco e nero, può continuare a sognare, ad immaginarsi libera, prima di scomparire.
Sia la struttura del testo sia lo scorrere delle frasi fluiscono a ruota libera, dunque propongo qualche minima puntualizzazione soprattutto a vantaggio del lettore. Del resto, un contenuto puramente onirico come questo ( che mi ha ricordato Svevo, e dunque Joyce) non può che essere un “ammasso” di idee che si susseguono. Mi sono piaciuti i simboli (le osterie, i panni da lavare, il naso). La masturbazione è accennno letterario, se pensiemo a Molly Bloom.
Sonno, sogno e risveglio sempre in competizione tra loro. E se provassi a metterli in sintonia? Almeno per Sally che è inventata. Prima che sparisca…