Il filo 2022-n.7


Sandro Botticelli, “Venere e Marte” (1483), dipinto ad olio e tempera su tavola in legno di pioppo,  NationalGallery, Londra

Intuizioni e pensieri in libertá a partiredaldipinto di Botticelli

Venere ha spossato, forse drogato, il povero Marte che ora si è addormentato e fauni dispettosi giocano irriverenti con le sue mirabolanti armi. Sembra lo prendano in giro. Quello che mi colpisce di più è l’espressione di lei, una qualche altera giovane nobildonna del tempo. Fissa Marte senza compiacimento, non mi pare soddisfatta della sua impresa, è sprezzante, forse delusa. Chi dei due ha perso la battaglia?

Lo chiamavano Pacifico

Lo chiamavano Pacifico ed in effetti quel nome gli si addiceva. Biondo e leggermente pingue amava starsene per i fatti suoi stravaccato all’ombra, i grandiocchidolcisocchiusi. Ogni tanto sollevavail capo, si stiracchiava e andava a farsi un giro. Il suo ricordo mi fa venire in mente la canzone di Lucio Dalla intitolata“Piazza Grande”, che racconta di una persona che dorme sulle panchine in piazza, che non ha santi che gli pagano i pasti, che a modo suo avrebbe bisogno di carezze ma allo stesso tempo non desidera cambiare la sua vita perchè si sente libero e senza padroni. Ecco, Pacifico era proprio così: gli piacevano i bambini e la compagnia, giocare e correre, anche nuotare.

Ma il dono più grande di Pacifico era la mancanza assoluta del senso del tempo. Un minuto, un giorno, un anno, per lui era lo stesso, sempre felice di rivedere gli amici, di godere degli attimi, senza aspettative, senza frustrazioni, i mieiamicisicilianichiamano“vedendofacendo”questovivereallagiornata, senzaprogrammareniente. Non conoscere il tempo gli permetteva anche di sopportare le bottedella vitae andareoltre, superare i doloripiccoli e grandi senza disperarsiall’idea che sianodefinitivi e possanorimanere per sempre come schegge di vetro conficcate nella carne. Lui se aveva una scheggia se la toglieva.

Quando chiuse gli occhioni dolci e pacifici per l’ultima volta eravamo sicuri che non aveva rimpianti od inutili rancori, la vita gli era stata amica come lui a lei. Ciao Paco.

Un bel ritratto, coerente con la tuagalleria di personaggiteneri e bizzarri, umanissimi e straordinari. Ho ampliato un po´laspiegazionedella filosofía di vita di Paco, la trovo interessante e fondamentale per il testo.

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