Intuizioni e pensieri in libertá a partire dall´immagine di Magritte
La condizione umana. Che non c’entra niente ma lo so. E’ giorno nelle ali della colomba ma nella selva è notte e il cielo è stellato. Le colombe, il cielo e la selva sono un’immagine; fuori e sotto e intorno c’è una grande spianata che incornicia e soprattutto il nido, vivido, reale con le tre uova bianche che mi fanno venire voglia di ordine e speranza.
LA PROVA DI CORAGGIO
Giulia è una bambina simpatica e molto cordiale, sta per compiere cinque anni, è piccoletta ma robusta, ha i capellimossi,cortie ramati,sempre un po’ spettinati. Adora passare le vacanze al mare con la nonna: la pizza al volo nel budello che le arriva tra le mani calda calda sparata da uno scivolo, il gelato passeggiando di sera mentre dai locali all’aperto arrivano le note dei motivetti in voga, i maccheroni al pomodoro nel ristorante della pensione.
Quello però che ama più di tutto è passarepiù tempo possibile in spiaggiaaiBagniTritone. Giocare con la sabbia all’ombra dopo avere costruito la sua abitazione con un asciugamano messo sopra gli schienali di due sedie, stare a disegnaresulbagnasciuga con un ramoscello, scavarebuche fino a trovare l’acqua. Quando finalmente arrivail momento del bagno si scatena in salti, tuffi e nuotate sott’acqua. I tatuaggi temporanei, quelli che si trasferiscono sulla pelle bagnando leggermente delle immagini colorate su una cartina plastificata, glieli ha portati il nonno nel week end e Giuliaadesso li sfoggiatuttaorgogliosa, anche se sonoconsumati e non si capiscepiúcosa rappresentino.
Qualche volta si ferma in spiaggia nel primo pomeriggio, quando l’odore del legno delle cabine è più intenso, si respira quell’aria molle, indolente e calda e ci si sente un po’ soli. Giuliavorrebbegiocare con qualcuno proprio adesso che tuttisonoaltrove, a riposare o altro. Quando individua una bambina più grande di lei che ciondola nei pressi di un ombrellone; si fa forza, le si avvicina e chiede: “Posso giocare con te?”
Quella non alza neanche lo sguardo e risponde svogliata: “Se vuoi entrare nel gruppo devi fare una prova.”
Giulia allora si ricorda che di solito quella ragazzina, che le sembra tanto grande ma che avrà al massimotreanniinpiùdi lei, gioca con un gruppetto di altre bambine con i capelli lunghi e biondi che nella testa di Giuliadiventano un gruppo di dee,bellissimeedinaccessibili.
“ Cosa devo fare?”, chiede.
“ Devi andare al chiosco e chiedere alla barista che ti dia un cucchiaino di plastica senza prendere il gelato.”
Sembrasia una provamoltodifficile, che i cucchiainisianocontati per le coppettedell’ Algida(la Coppa del Nonno al caffè è la suapreferita) e poi la signora del bar le incute timore.
Ma Giulia compie un grande atto di coraggio, si fa forza e affronta la prova. Quando la signora sbuffando le consegna un cucchiaino da gelato ancora avvolto nella sua carta, alla piccola avventuriera non sembra vero, è al colmo della felicità e corre raggiante dalla dea bionda. Tutta orgogliosa le porge il dono prezioso. “ Ma questo non va bene…non vedi che è fatto male, si rompe in un secondo.” E con queste parole glielo spezza davanti al naso senza neanche tirarlo fuori dalla carta.
Bellissimadescrizione, l´immedesimazione con la bambina é inevitabile. Illettore viene coinvolto sin dall´iniziodall´intimitá del racconto. La bimba vive in una nuvola di affetti, di sensazioni che é poil´infanziastessa. La nuvola, o l´illusione, si dissolve in un attimo, davantialla cruda rivelazionedicome va il mondo degliadulti, il mondo deipatti, deicondizionamenti, delleregole che poialla fine nascono per esseretrasgredite. C´éamarezza, tanto che si provaildesiderio di tornare tra le nuvole.