Come volevasi dimostrare aspetto che mi vengano a prendere davanti a casa dalle 4:30 alle 5:40. Poi finalmente anche grazie a Humberto mi prelevano alle 5:50. Dopo circa due ore di viaggio ci fermiamo a fare colazione. La guida si chiama Idalia e ci dà le prime informazioni. Una volta arrivati al parcheggio a circa 4.600 metri, inizierà una camminata di 3 km. non particolarmente impervia che ci porterà al mirador a 5.036 metri! Un’ora e quaranta di salita, non più di 30 minuti di permanenza in vetta per l’altezza, un’ora di discesa. Detto così sembra facile, ma in realtà l’altitudine rende questa escursione una vera impresa. Chi non ce la fa può rinunciare, oppure salire per dei tratti a cavallo, oppure aiutarsi con le foglie di coca, con il mate di coca, con una cosa da aspirare a base di alcool e qualche altra cosa che non so. C’è anche l’ossigeno. Bisogna inspirare molto a fondo, perché la capacità polmonare a 5.000 metri si riduce del 30%. Si corre il serio rischio di stare molto male. Io piuttosto di rinunciare, prendere il cavallo o altro, preferirei morire in questa impresa, ad esattamente 6 mesi di distanza dal mio cinquantesimo compleanno, ne faccio una questione di principio, determinazione, voglia di confrontarmi con me stessa, forza di volontà, che certo non mi manca. E così incomincio a salire. Però prima c’è il piccolo inconveniente che l’autobus non ce la fa a salire e ci lascia circa 500 metri prima dell’inizio del percorso, e quindi dobbiamo salire a piedi un po’ di più. Poi tutto inizia e io cammino e salgo lentamente in costante debito di ossigeno, i pensieri si affollano, in una sensazione di esperienza spirituale simile a quando corro la Maratona. Non si può spiegare, ma auguro a tutti di provala. Quando arrivo quasi in cima e il panorama è sempre più spettacolare, tocco una pietra, mi appoggio e mi viene da piangere. Penso a tantissime cose e mi sembra estremamente riduttivo perdermi in esclamazioni e fotografie. Come sempre in questi frangenti vorrei condividere con le persone a me care, ma non c’è campo… e mi viene da ridere. Anche la discesa è meravigliosa. Alcune informazioni tecniche: questo spettacolo della natura è dovuto al grande contenuto di minerali ossidati su queste montagne: ferro, rame, zolfo, argento qualcuno dice che ci sia l’oro ma non ci sono evidenze. Fino a cinque anni fa nessuno ci veniva, una piccola comunità di indigeni viveva qui quasi isolata, in pessime condizioni. Alcuni scalatori hanno aperto una prima via, ma era lunga più di 8 km, impegnativissima, quasi impossibile per la gente normale come me, ci sono stati anche dei decessi. In un secondo tempo il percorso è stato leggermente ridotto e solo nel 2017 si è inaugurato questo nuovo sentiero di circa 3 km. Quindi la visita a questa montagna straordinaria per i turisti che arrivano a Cusco è veramente recente e sta addirittura facendo concorrenza al mitico Macchu Picchu. Adesso forse si capisce perché al rientro ieri sera a casa, non avevo la forza di scrivere. Con questa giornata ho raggiunto l’apice del mio viaggio! Adesso posso dire di essere stanca ma soddisfatta.
Molto bella la fotografia! !!!!
Ciao Silvia! Nel Giorno 194 ne ho messe qualcuna in più… Ne ho fatte più di 70!!!😅😅😘👍
E me le hai mandate tutte e 70 alle 4 di mattina. Il mio cellulare continuava a scagliare frecce ogni foto che mi mandavi. Ma se mi avessi telefonato piangendo l’avrei fatto con te.
Ti voglio bene sorellina e tanti auguri per i tuoi 50 e mezzo 💞💞💞💞💞😘😘😘😘😘
Mi sa che ti conviene mettere il silenzioso di notte quando dormi… 🤣🤣🤣🤣😅😅😅Quando mi viene la mania di condividere non guardo l’ora! 😘😘😘😘😜😜😆
Che meravigliaaaaaaaaaaaaa!
Ciao Monica!!! È stata un’esperienza veramente meravigliosa!