Da Puerto Montt sono partita emozionatissima imbarcandomi sul Ferry Evangelistas della Compagnia Navimag. Non si tratta di una crociera di quelle stardard, con quei transatlantici enormi, signore in abito da sera, ecc.
Sono stati quattro giorni e tre notti davvero unici, attraverso la Patagonia cilena in nave. La costa qui è eccezionalmente verde e frastagliata. Canali, Isole di tutte le dimensioni, baie e fiordi. Il tutto a perdita d’occhio per più di 2000 km. L’Evangelistas viaggia in condizioni normali a 12/15 nodi, cioè abbastanza lentamente per permettere ai passeggeri di ammirare un paesaggio quasi indescrivibile a parole, fatto di vegetazione selvaggia, mare, montagna, ghiacciai, cascatelle, e assolutamente enormi spazi senza la minima testimonianza della presenza umana.
Da Puerto Montt con l’Oceano placido quasi più di un lago, e il cielo sereno che ci ha regalato immagini di tramonti, albe e non solo, incantevoli, abbiamo costeggiato prima Isla Pulluqui, Isla Quillum e altri piccoli arcipelaghi. Di notte abbiamo passato la magica Chiloe’. Io e tutti i passeggeri abbiamo avuto una fortuna di quelle che capitano poche volte nella vita: il clima patagonico è tra i più instabili del mondo, freddo e soprattutto piovosissimo. Nel nostro caso ci sono stati due giorni interi di tempo perfetto, evento unico anche a detta dell’equipaggio. Mentre sul ponte chi voleva faceva yoga al sole, giocava a scacchi, leggeva o scriveva, qualcuno suonava ( tra l’altro alcuni amici mi hanno fatto scoprire un gruppo argentino che mi permetto di consigliare: i Churupaca), abbiamo attraversato Canal Corcovado e José Moraleda. E poi ancora sull’Oceano più Pacifico del mondo, così calmo e piatto da sembrare solido, profondo molto spesso più di 1300 metri, innumerevoli canali e baie.
La vegetazione lussureggiante, mi spiega una simpatica signora francese, ha una vita breve e crea un paesaggio forestale in cui i tronchi degli alberi morti, che svettano come reduci da un incendio, servono da base e sostegno per fare attecchire e crescere quelli nuovi. Dopo una giornata di sole e mare calmissimo ci siamo preparati ad attraversare nella notte il celebre e temutissimo Golfo de Penas, una parte di mare aperto dove solitamente ci sono onde alte 6/7 metri. Invece ancora una volta veniamo graziati da una tranquillissima navigazione. La giornata di domenica è ancora spettacolare: il Canal Darwin e l’Angostura Ingles, passaggio di soli 80 metri, il relitto del Capitan Leonidas, solo per citarne alcuni, e soprattutto, dopo più di 1000 km di terre disabitate, il piccolissimo villaggio di Puerto Eden. Qui lasciamo Kari, una navigatrice canadese che vive lì sul suo veliero con suo marito neozelandese, compiendo importanti ricerche scientifiche. Ci racconta che a Puerto Eden vivono circa 300 persone, non ci sono strade ma solo passerelle, niente auto e neanche biciclette. Il punto abitato più prossimo è a un giorno di navigazione. Pazzesco!
E così, veramente puntini insignificanti nell’universo solchiamo l’oceano come hanno fatto le piccolissime tribù indigene che abitavano qui quando nell’800 sono arrivati gli europei, trovando etnie veramente primordiali.
Ormai il viaggio sta per terminare: abbiamo passato il Vide Canal, il Canal Sarmiento e il Passo White, il punto più a sud, dove terminano le Ande, e siamo risaliti verso la destinazione Puerto Natales.
Voglio ricordare ancora due cose: una simpaticissima famiglia conosciuta in nave, i primi nove italiani per lo più di Genova, con cui passo bellissimi momenti, anche loro in un viaggio della Memoria molto importante.
E poi una capanna costruita vicinissimo al mare in mezzo alla vegetazione, di cui riusciamo a scorgere una piccola parte di tetto in lamiera: la guida ci spiega che è un posto dove i pescatori si possono fermare a cucinare a terra il loro pasto.
In quattro giorni di navigazione abbiamo incrociato in tutto forse quattro imbarcazioni, e l’unico centro abitato è stato il villaggio di Puerto Eden!
Ciao Mariella! Capisco che sia un po’ lungo, però vedi tu come fare, io così lo pubblico sul sito.
Aggiungo qualche foto come al solito. A presto!
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non niare piu e-mail perchè non o piu internet questa t lo inviata grazie ad un amico
ciao e uoguri
Giorgia mi stai facendo passare davvero dei bellissimi momenti leggendo la storia del tuo viaggio.
Ho visto tutto 😃
Grazie hermana e come sempre un oceano di besos 😘
Grazie Manu! Per me I tuoi commenti sono molto importanti. Besos 😘😀😀