Una bellissima giornata di sole, nel sud del Cile, sull’oceano, di quelle strane che quando c’è il sole lo senti appena, però sai che ti brucerà. Non devi fare niente di particolare, passeggiare, fare qualche foto, assaporare la novità del paesaggio, verde, abbagliante, con l’oceano calmo che sembra un lago. Devi anche, anzi vuoi cercare di imparare a memoria l’ultimo canto del Paradiso e ogni tanto te lo ripeti, come quando giovanissima andavi a piedi a casa del fidanzato dell’epoca e ripetevi il primo dell’inferno. Come si cambia! Vergine madre, figlia del tuo figlio….Tu se’ colei….Nel ventre tuo (questa terzina è difficilissima)…Qui se’ a noi meridiana face…Donna, se’ tanto grande e tanto vali…(per ora basta). Registro quello che vedo. Mentre cammino sul lungo mare tra un paese e l’altro, sulla spiaggia lungo un muretto vedo tre figure: una donna giovane che regge in braccio un bimbo piccolo, e una ragazzina. Stanno lì accovacciate, una da una parte, l’altra dall’altra del muretto. Non so perché le guardo, forse, anzi sicuro, sono curiosa di vedere cosa stiano facendo. La ragazzina fuma qualcosa nel modo in cui mi sembra di aver visto in tv si fumi il crack e da lì parte la mia fantasia morbosa. È sicuramente crack, la ragazzina ha uno zainetto piccolo e colorato a fiorellini, ma cosa ci fa lì l’altra con il bambino? È senz’altro una vittima della povertà e dell’ignoranza di questa realtà, fanno figli giovanissimi, inconsapevoli, senza pensarci, vivono in luoghi degradati quando non sono buttati per terra (c’è addirittura chi dice che i barboni per strada vengono “pagati” da non si sa bene chi, per far percepire la povertà, il disagio e incutere paura). Il racconto si fa cinematografico, ma da film muto perché non sento niente, sono lontana, e anche senza immagini perché non ho fatto neanche una foto, quando arrivano non si sa da dove e non si sa perché, ma io penso avvisati da qualcuno, due carabineros in moto. Vestiti di verde, imbacuccati come robocop, armi e giubbotti antiproiettile, fanno fatica a muoversi, la tenuta è decisamente eccessiva. Lasciano le moto sul ciglio del praticello che porta alla spiaggia, scendono giù. Io guardo incantata: non sento quello che dicono ma l’atteggiamento è rilassato, tranquillo, forse perché c’è il bambino, forse perché le donne sono sballate, forse perché la cultura qui è così (io mi immagino in Italia urli e sbraiti, minacce e pianti). I carabineros guardano dentro quel misero zainetto colorato, l’altra donna neanche si alza in piedi. Io ho paura di dare nell’occhio quindi mi allontano ma continuo a guardare. E con mio stupore vedo i carabineros risalire sulle loro moto e andarsene, lasciando lì il gruppetto di prima, come se niente fosse.
E poi oggi nel centro commerciale con l’albero di natale che mi fa pensare di essere agli Orsi, e a tutti gli aspetti negativi e positivi della globalizzazione, mentre mi mangio un panino assisto ad un’altra scena simile, solo che qui, come succederebbe agli Orsi, anche altri si fermano e si girano a guardare, compresa la ragazzina che fa propaganda per l’UNICEF, esattamente come da noi. Però è un paradosso e vi prego di notarlo: una giovane mamma con una bimba di 3 o 4 anni per mano, viene inseguita di corsa da un inserviente della sicurezza che la ferma e le fa tirare fuori tutte le cose dalla borsa della spesa, tutte cose rubate. La mamma anche questa volta sembra stranamente tranquilla, non si sentono le sue parole. Si sentono però gli strilli della bambina, forse perché le portano via le cose che credeva sue, forse perché educata a fare scene strazianti; quello della sicurezza chiama i rinforzi. Cosa succederà? Niente. Gli inservienti sembrano soddisfatti nel recuperare la refurtiva, la donna e la bambina se ne vanno. La ragazzina dell’UNICEF riprende a fare la sua promozione dopo avere mandato un messaggio vocale a qualche amico raccontando la scena con un leggero sorriso sulle labbra. Tutto il mondo è paese.
Sarai un libro di racconti? Sono bellissime….
Ti è piaciuto Silvia? Grazie mille!!! Ma come hai fatto a leggerlo così in fretta? Non ho fatto neanche in tempo a pubblicarlo…. Grazie però, sei una delle mie primissime lettrici. Considerato che qualcuno, pochi, lo leggeranno domani mattina in Italia 😂😘😊. Besos!
Molto bello. Brava. Certo che viene voglia di indagare, come mai queste cose non portano a degli arresti. Perché gli spettatori non si indignano o non aiutano? Rubano per fame? O per la droga? E credevo che fossi in una città relativamente piccola, eppure pare che sia una normalità vedere scene del genere.
È triste ma hai perfettamente ragione. Tutto il mondo è paese.
Besos hermana
Ci sentiamo lunedì/martedì. 😘😘
Se si dovessero arrestare tutte queste persone, le carceri strariperebbero! Puerto Montt ha circa 225.000 abitanti. Le proporzioni tra i disperati e i non disperati credo che siano più o meno uguali ovunque. È per questo che l’ho intitolato così. Besos Hermana!
Cara Gio, posso leggerlo presto perché sono molto vicino, immagino sia per questo che arriva presto. Domanda: il titolo significa letteralmente questo, o ha un altro significato? Qui quando prendono un ladro, la gente non ce la fa più e iniziano a colpirlo e se qualcuno non viene (la polizia per esempio) lo linciano e lo uccidono. Ciò non significa che non ci siano conseguenze per coloro che lo linciano, ma le persone sono molto stanche di tutto e di più in questo periodo dell’anno. Inoltre, se quelli che commettono crimini sono minorenni, sono detenuti per alcune ore e quindi devono essere rilasciati. Ecco perché la gente reagisce così, violentemente e per mano sua, che non trovo giustificata.
Un’altra domanda non so se l’ho già fatto, ma vorrei sapere la differenza tra un poliziotto e un carabiniere. La differenza è che uno è un poliziotto e l’altro è militare? Qual è la vera occupazione di ognuno?
Sono felice di leggere le tue storie e vedere le foto. E vedi che ti stai divertendo.
A Buenos Aires, oggi ha fatto una giornata di inferno, in questo momento 20.20 ore 32 gradi di sensazione termica, quindi immagina l’estate che avremo.
Ti mando un bacione e ho continuato a divertirmi!
Cara Silvia, mi sono svegliata nel cuore della notte e stranamente ho visto che c’è la connessione. Tutto il mondo è paese vuol dire che tutto il mondo è uguale, perché l’animo umano è lo stesso, con gli stessi pregi e gli stessi difetti, con le stesse debolezze e anche gli stessi slanci di solidarietà. Mi dispiace molto che in Argentina e in particolare a BA la gente adesso per la crisi ecc. viva in condizioni di tale esasperazione. Io nel mio piccolo posso solo consigliare a te, che sei una persona intelligente e sensibile, di cercare il bello negli altri e nelle relazioni, che esiste, e di provare per quanto ti è possibile di non chiuderti nella sfiducia e nella diffidenza.
Io, anche se si morirà di caldo, sarò felicissima a dicembre di tornare a BA anche per rivedere i miei cari amici come te. A presto! Ti abbraccio!