PROSSIMO ARTICOLO SU LA SESIA
Da Cordoba mi sono spostata a Mendoza. Si tratta di una città più piccola delle precedenti, ma comunque di quasi due milioni di abitanti. Si trova nella regione Argentina di Cuyo, nel cuore della zona vinicola del Paese, famosa per il Malbec e per altri vini rossi. La città ha strade ampie e verdi, con edifici moderni e Art Deco.
Ho alloggiato nella zona residenziale di Las Heras. Qui ho fatto un incontro che ha sicuramente dato una svolta al mio viaggio. Mi ha ospitato Meli, una signora in pensione ma con mille interessi e passioni, come quella di scrivere racconti. Ho avuto la fortuna di assistere ad una lettura pubblica delle opere del suo gruppo di scrittura creativa e prossimamente cercherò di tradurre il suo racconto A otra cosa! che significa Cambiamo discorso!
Meli non ospita semplicemente le persone a casa sua, le accoglie. Con la massima rapidità si è aggregata alla escursione di due giorni nei parchi per ora più emozionanti che abbia mai visitato.
A Mendoza ho visto il Campo Storico El Plumerillo, dove l’esercito del grande Libertador San Martin addestrava I soldati che avrebbero attraversato le Ande e dato l’indipendenza ad Argentina, Cile e Perù. Ho attraversato la Plaza Indipendencia ed il meraviglioso Parque del Libertador. In seguito con una ragazza di BA incontrata a casa di Meli, Euge, ho passato una giornata nelle celebri Terme di Cacheuta che mi hanno ricordato non tanto quelle di Pret Saint Didier, in quanto sono molto più semplici ed in un certo senso povere, ma piuttosto le “chiare e fresche dolci acque” di Petrarca a Vaucluse.
Ma il meglio deve ancora venire: con l’auto di Meli siamo partite per la celebre Routa 40, dirette a San Juan, una città a 200 km da Mendoza. Da lì il Trio dinamico è partito all’alba del giorno dopo per Ischigualasto, o Valle della Luna, e il Parque National Talampaya.
Non ci sono parole per descrivere quello che abbiamo visto e neanche le immagini rendono onore a questi paesaggi unici, patrimoni dell’umanità, dove sono stati ritrovati i resti del primo dinosauro, risalenti a più di 250 milioni di anni fa. Con un complesso lavoro delle placche terrestri, ci sono stati nel corso dei milioni di anni, degli scivolamenti e scorrimenti che hanno dato vita ad un paesaggio lunare, stratificato di diversi colori e forme pazzesche, che è come quello che si trova sotto la crosta terrestre, nelle profondità del globo.
Ancora una volta, grazie alle persone incontrate, e al trio dinamico voglio aggiungere anche la simpaticissima coppia di Buenos Aires, Guillermo e Deborah, ho avuto la fortuna di fare un’esperienza unica ed irripetibile, che desidero condividere con voi.
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