Stiamocene un po’ in cucina assieme, l’aria è dolce di bianco cherosene; un coltello tagliente e una pagnotta. Se vuoi prepara ben bene il fornello; altrimenti raduna e intreccia corde; prima dell’alba fa’ una grande sporta; fuggiamo a una stazione, ad un binario dove nessuno ci possa trovare. Osip Mondel; Ottanta poesie, 2009.
Scrivo la mia descrizione dell’angelo
Una donna che è stata molto bella, ora anziana. I capelli fini fini, lo sguardo, una volta penetrante e voluttuoso, ora un po’ vacuo, liquido, che non rimpiange. Mi fa gustare le piccole cose e il calore di casa. Mi insegna. Mi abbraccia lasciandomi libera. Non vincola. Su questo angelo si può discutere del suo sesso, perché è sicuramente donna. Donna vissuta e di grande esperienza. È mia nonna Tilde.
Ora scrivo la mia descrizione dell’uomo orgoglioso (sperando che non si offenda😂):
Un gran pancione, sguardo fisso e penetrante, ma sotto i pantaloni ha le gambette fini “da merlo”. Sta seduto sulla sua poltrona, nel suo studio, con l’aria di saperla lunga, anche un po’ sprezzante. Ma, ogni tanto, diciamo almeno una volta al giorno, si alza e va a chiudere a chiave la porta della stanza…. con aria soddisfatta si avvicina alla sua cagnetta acciambellata nella cuccia, la sveglia, e con immensa soddisfazione le alza le zampe posteriori facendole fare la carriola.
Ecco e adesso ho pianto. 😢
Però ti ringrazio lo stesso. Nonna Tilde è sempre nei nostri cuori 💕
Esatto!
Anche nel mio!
Ciao Monica!!! Le tue parole mi riempiono di felicità. Grazie amica mia!